In viaggio nell'Australia del vino

Spazi sconfinati, terra rossa, animali di ogni tipo, mare da favola, campagne colline e viti, tante viti. Arrivati in Australia pronti per fare un’esperienza di vendemmia a Victoria nel New South Wales. Clima perfetto a fine gennaio, sono 26 gradi e c’è un caldo sole accogliente.

 

Con una jeep ci dirigiamo verso la cantina che ci ospita in direzione ovest, lasciamo alle spalle la city brulicante e man mano si diradano i segni antropici per lasciare libero arbitrio alla natura selvaggia. Un gruppo di canguri ci sta inseguendo sulla destra, che belli!

 

 

Australia wines

Bang!!! 

Un calcio clamoroso allo sportello della jeep mi sveglia dal bellissimo sogno. Niente, mancato, siamo ancora in inverno, in Italia, pronti per rientrare in enoteca ma senza smettere di sognare il momento propizio per un viaggio in questa favolosa terra di ottimi vini.

Uff! Peccato, era così reale!

Non ci resta che accontentarci di un focus sui vini australiani dalla scrivania, aimè non sarà la stessa cosa.


 

Senza iniziare con lunghi trattati illeggibili sulla storia del vino in Australia, sintetizzeremo circa 200 anni di viticoltura per mano inglese ovviamente, iniziata dal nord di Sydney per scendere fino ad Adelaide nel South Australia.

Vini australiani

 

UN PO' DI STORIA

 

Inglesi, svizzeri, tedeschi, ognuno cercò di importare dalla Francia talee dei migliori vini, come nel caso del Bordeaux Chateau Lafite. Cabernet Sauvignon, Chardonnay, Merlot, Pinot Noir e altri vitigni internazionali radicano ben presto le loro radici in una terra ancora sconosciuta.

Si inizia a vinificare con una pratica del tutto bizzarra se pensiamo ai vini australiani oggi, ovvero quella di aggiungere alcol sia per soddisfare il gusto inglese di vini estremamente forti e a buon prezzo, sia per sopportare i lunghi viaggi di ritorno in Inghilterra senza rovinare il vino nelle stive delle navi per svariati mesi.

 

Vini corpulenti ed estremamente alcolici fino alla metà del 1900, poi la rivoluzione: cambia il gusto, si scopre che il vino può anche essere una bevanda secca e senza eccesso di gradazione alcolica. La produzione si scosta via via verso il lato della piacevolezza, anche l’australiano inizia a berne e diventa presto per tutti una bevanda nobile da accompagnare a grigliate e barbecue sulla spiaggia e nei giardini con amici. 

 

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LA RIVOLUZIONE NEL GUSTO

L’industria accelera questo momento con l’avvento dei vini in bag in box, fino alla grande rivoluzione avvenuta un po’ ovunque con il cambiamento irreversibile del gusto del consumatore.

Basta vini marmellata, di frutto maturo che è sufficiente un bicchiere per stendere a dormire appesantiti, ma un gusto più brioso che sceglie il carattere beverino e socievole del vino alla corpulenza.

Si passa così da una raccolta delle uve a maturazione completata quasi oltrepassata, sotto il sole cocente del giorno torrido, alle vendemmie notturne e nel momento giusto in cui il grappolo ha calibrato un ottimale bilanciamento tra grado zuccherino e acidità. 

Altra grande trasformazione è data dal monopolio dell’industria del vino onnipresente e ovvia alla nascita a piccoli grappoli di viticoltori indipendenti, vignaioli solitari che scelgono più uno stile di vita che una produzione redditizia e di sicuro business.

 

vini australia

 

 

LA RIVOLUZIONE NEL VINO

Si abbandonano le pratiche di cantina che consentono l’aggiunta di acido citrico per dare ai vini quell’acidità mancante al grappolo prima ancora di raggiungere le cantine, o l’aggiunta dei trucioli di rovere nei tini per simulare il carattere del legno, oppure irrigando le vigne senza lasciare che la vite si procuri il suo naturale nutrimento, andando anche in stress idrico che sappiamo bene quanto ciò rende poi vini più profondi.

Insomma, se prima l’importante era ottenere vini corposi, scontati e a buon prezzo, ora la tendenza come nel resto del mondo è fortunatamente la ricerca di vini sottili, profondi, eleganti e veri.

Negli ultimi decenni nasce una nuova figura: il giovane vignaiolo a braccetto con il giovane garagista. Siamo in una terra dove il concetto di terroir, per quanto tutti siano partiti per farsi esperienza in Francia e assimilarne le più nobili tecniche di vinificazione e viticoltura, non ha attecchito qui, se non negli ultimi anni. Per cui è facile bersi un vino proveniente dalla Barossa Valley ottenuto da uve coltivate in Adelaide Hills.

 

 

LE ZONE DEL VINO IN AUSTRALIA

Ora riprendiamo quella jeep e immergiamoci in un purtroppo breve tour solo immaginario:

australia del vino

Il territorio è troppo esteso ma con una chirurgica semplificazione dividiamo l’Australia in 3 macro aree: al nord i venti tropicali e la foresta pluviale lasciano un clima troppo umido e inadatto alla coltivazione della vite; al centro il clima torrido rende il terreno quasi completamente desertificato. Al sud invece, i venti occidentali portano un clima quasi mediterraneo con estati calde, asciutte e inverni freschi e piovosi. È qui che siamo diretti, nella zona più importante e produttiva di tutto il paese e che riesce a far diventare l’Australia tra i primi 5 o 6 produttori di vino al mondo.

Il South Australia vanta il 50% di produzione nazionale. Nella regione di Barossa Valley il Shiraz ha trovato le sue ideali condizioni pedoclimatiche.

Su suoli sabbiosi e vulcanici di terre rosse ricche di ferro non ha mai trovato terreno fertile la fillossera, per cui le viti sono spesso ultracentenarie. Le brezze marine mitigano il caldo torrido e i vitigni utilizzati oltre al Shiraz sono Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot per la maggiore, ma fortuna hanno anche vitigni come Grenache, Muovere, Pinot Noir e Chardonnay, Semillon, Savagnin Blanc, Riesling, Traminer Colombard per i bianchi.

Inoltre se nella zona a sud di Coonawarra, tipica di terra rossa e climi caldi, i rossi hanno un’espressione tipica bordolese, un po’ più al nord in Eden Valley, il clima più fresco dà vini in stile tedesco per i riesling.

 

Victoria Australia vini

Nella regione di Victoria è lo stile borgognone ad avere la meglio. Le brezze marine mitigano il clima caldo e arido, soprattutto nella Yard Valley dove il mare porta umidità, a differenza della zona costiera dove il clima è più fresco. Qui suoli di argilla rossa, quarzite e ardesia rendono vini di ottimo livello e di elegante struttura; protagonisti indiscussi il Pinot Noir e lo Chardonnay in pieno stile borgognone.

south Australia vini

A sud ovest si estende la zona del Queensland, tra tutte forse la meno adatta alla viticoltura, per via della zona desertica dell’interno. Sul confine verso il New South Wales qualche coltivazione sparsa su terreni granitici  e ancora qualche vigneto sparso nella zona intorno a Brisbane.

Il clima sub equatoriale, le piogge frequenti e le gelate primaverili, non sono il luogo perfetto per la vite, seppure negli anni si sono distinti numerosi produttori di fama mondiale da un lato e tantissimi “vinificatori del weekend” dall’altro. La nascita di viticoltori “ribelli” agli schemi tradizionali, negli ultimi anni ha dato una sferzata di indipendenza e controriformismo al mondo del vino con l’uscita in commercio di vini davvero esemplari e la nascita di un vero e proprio movimento di collaborazione e rete.

I vini migliori sono a base di Semillon, soprattutto nella zona di Hunter Valley a nord, dove le brezze marine e il clima mite permettono la formazione di Botrytis Cinerea. Per i rossi il protagonista è senza dubbio il Shyraz, ricco e fresco nella zona intorno a Sydney mentre più comuni a sud dove l’irrigazione è necessaria per contrastare il clima estremamente duro e arido.

 

La zona più meridionale dell’Australia, la Tasmania, ha una produzione di metodo classico con Chardonnay e Pinot Noir, e vini fermi con Gewurztraminer, Riesling e Pinot Gris, in perfetto stile Mosella. 

La Tasmania, famosa per essere la zona più fredda al mondo per la produzione di vino, sta lentamente emergendo conquistando un sempre più vivo interesse del pubblico.

Tutto concentrato sulla punta sud orientale dell’Australia quindi, ad eccezione di una piccola zona vitivinicola nell’estesissimo Western Australia. 

Western Australia vini

Il Margaret River con suoli ciottolosi e sabbiosi produce vini che ricordano il Bordeaux. Eccellenti Chardonnay, Sauvignon Blanc, Semillon, Syrah, Cabernet Sauvignon e Zinfandel. Più fresco a sud nella Mount Barker e nella zona di Denmark, i vini sono più delicati rispetto a nord più caldo e torrido dove però non sono necessari interventi di irrigazione. 

 

TOUR DI VIGNERONS

Il nostro viaggio purtroppo solo immaginario (ma è solo una questione di tempo, prima o poi arriveremo) è destinato alla conoscenza dei “viticoltori del weekend”. 

Partendo dal Western Australia visitiamo Sam Vinciullo, siamo a Margaret River e i vini sono una perfetta rappresentazione di questo angolo di Australia. Vigneron non convenzionale e fanatico della precisione, talento sposato con quella sensibilità necessaria per esaltare il terroir. 

Sam Vinciullo

 

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Dirigiamoci a est nella South Australia sulle Adelaide Hills con il suo clima felicemente fresco, ideale per vitigni a maturazione precoce come Pinot Noir e Chardonnay. Dell'azienda BK Wines assaggiamo proprio un Pinot Noir in macerazione carbonica dal piacere indiscusso tra le fresche note mentolate e il vellutato tannino del Pinot Noir affinato in botte grande.

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Qui vicino Ochota BarrelsTaras era un purista, uno di quelli che ha fatto dell’etica verso il prossimo la sua ragione di vita. I suoi vini non sono altro che il frutto di solo uva, amore e biodnamica. i vini vengono da zone diverse con esposizioni e terreni differenti: McLaren Valley, Barossa Valley, ecc.

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Ancora sull’Adelaide Hills, visitiamo l’azienda Commune of Buttons dove conosciamo Jasper Button e la sua famiglia, da sempre viticoltori sui complessi pendii di Adelaide. Jasper lavora il terreno in modo organico ed è un profondo sostenitore della teoria che l'uva ha tutte le capacità di esprimersi da sola, senza interventi alcuni.

Commune of buttons vini australia

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Altro nome della viticoltura alternativa e “irriverente” è Anton Von Klopper della cantina  Lucy Margaux. Anton è nato in Sud Africa, ma dopo un periodo di 10 anni nella ristorazione (chef e sommelier del Ritz Carlton Gruppo, mica male!), ha deciso di cambiare vita ed è atterrato nella Force, dalla parte di Adelaide Hills, diventando uno dei vignerons più creativi e ricercati d'Australia. 

 

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In direzione est inseriamo l’indirizzo di Tom Shobbrook, miglior vigneron di talento e Gourmet Traveller Young Winemaker, in Barossa Valley. 9 ha a Seppeltsfield coltivati a Syrah, Merlot e Mouvedres su scisti alluvionali e sull’affascinante terra rossa.

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Continuiamo verso sud di qualche km e ci fermiamo a Victoria da Dane Johns (Momento Mori) un enologo con tanta europa nel cuore. Coltiva varietà internazionali come Pinot Nero, Gewurztraminer, Riesling, ma nei suoi vigneti anche tanto omaggio all’Italia con varietà come Fiano, Greco, Nosiola e Ribolla.

 

Momento Mori vini australiani

 

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Questa terra è davvero enorme, nelle dimensioni in primis ma anche nelle molteplici possibilità che propone, ora non ci resta che visitarla davvero!

 

 



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