12°-14°C
Servire a:
Tipo di bicchiere
Cericò Prima Terra Walter de Batte
BATVICE
49,00 €
Tasse incluse
Nel panorama vitivinicolo ligure un altro grande vitigno avanza. Importato o nativo non si saprà mai, certo è che trova ambientazione naturale. La granaccia o come la definisco i francesi il Pinot nero del mare ha bisogno di terreni magri per produrre. In ligure Colle dei Cervi il çericò è granaccia per l’85% e sirah.
Vigna a 500 mslm il vino macera per circa 80 gg e affina per 2 anni e mezzo in rovere di slavonia sui propri lieviti. Potenza allo stato puro, sembra un amarone con una balsamicità diffusa.
Walter de Battè
Il vignaiolo puro lo si incontra in vigna, a custodire le sue terre e le sue piante. Ma quando la zona in cui lavori è semisconosciuta anche ai degustatori e ricercatori più appassionati, il vignaiolo deve caricarsi anche l’onere di divulgare la cultura di quel territorio girovagando per l’Italia intera.
Noi abbiamo incontrato Walter De Battè in una serata organizzata dall’Enoforum di Senigallia. E i contenuti delle sue parole ci hanno invogliato a scrivere di Lui e della sua terra.
Walter ha sviscerato a fondo la storia e l’antropologia (e non solo), materie che oggi gli permettono di approcciarsi diversamente alle condizioni territoriali della Liguria. Non nasce vignaiolo ma opera per molto tempo nel campo dell’agricoltura prima di creare nel 1990-1991 la sua azienda, cosciente di dover lavorare in condizioni quasi impossibili. I vigneti infatti sono situati nelle colline, con pendenze fino al 70% che si tuffano nel mare (si sale nelle vigne con un trenino). L’area geografica è quella di Riomaggiore in provincia di La Spezia: qui i mini appezzamenti di terreno che non superano quasi mai un ettaro sono coltivati con impianti di 10000 – 12000 ceppi, per ottenere 20 -30 ql di uva e con il periodico problema del terreno che crolla. Spetta a lui e ai suoi colleghi poi ridare forma e forza ai vigneti, custodendoli con estrema fatica e pochissimo risultato quantitativo.
Di qualità invece ce n’è tanta, le vigne sono già abituate a combattere e poi il contributo della luce, che in questo angolo del mondo di incredibile fascino vitalizza e energizza la vita. “L’emozione sta nella buccia” sottolinea Walter, che assorbe la luce. Ed ecco che fin dagli anni novanta Walter lascia i vini bianchi a macerare sulle bucce con tempi più a meno lunghi. Un’interpretazione nuova che impone una scelta fin dal primo assaggio: farsi trasportare e scoprire la macchia mediterranea nel bicchiere o abbandonare tutto.
Prodotti della cantina