Cotes du Jura Chardonnay La Barraque Anne et Jean Francois Ganevat 2019
Cotes du Jura Chardonnay La Barraque Anne et Jean Francois Ganevat 2019
Servire a: 10°-12°C
Tipo di bicchiere

Cotes du Jura Chardonnay La Barraque Anne et Jean Francois Ganevat 2019

GANVFJDB
90,00 €
Tasse incluse

Un vino ottenuto da uve Chardonnay, invecchiato per 2 anni. Lieviti indigeni, nessuna chiarifica, nessun filtraggio, nessuna aggiunta di SO2.

Naso e palato di noce e frutta bianca. Buona tensione (acidità controllata) e finale lungo. Un vino che beneficia della decantazione.

I 3 Sensi
Il colore del vino si presenta brillante e trasparente, quasi rosato. Il naso evidenzia da subito note di macerazione carbonica, le note classiche di affumicato, pane grigliato, polvere da sparo e una leggera ossidazione. In bocca il vino appare slanciato, fresco e aperto a mostrare un frutto pulito e delicato, quello della ciliegia che spesso si ritrova nel Gamay. Nel finale esce fuori una parte più territoriale, che viene sempre ricercata da Ganevat nei suoi vini.
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Ganevat

Domaine Jean Francois Ganevat

Jean Francois Ganevat è un uomo veramente divertente. Una di quelle persone che solo guardandole in volto capisci subito che ti starà simpatico. Del resto è un uomo che ha trovato la sua strada e non vede lora di comunicarla. A costa di farti assaggiare tutte le cuvée (e sono tante) che ha in cantina. La sua formazione vinicola avviene per un decennio presso il famoso Domaine borgognone Jena Marc Morey, dove presumibilmente apprende e individua quello stile che contribuirà a cambiare in parte anche lo stile dello Jura, proiettando la regione verso bianchi di approccio più attuale. Nel 1998 decide di rientrare a casa e di gestire quel patrimonio vinicolo di famiglia che esiste dal 1650 e che suo padre gli lascia in eredità, non smettendo mai di allevare vitigni autoctoni come Petit Béclan, Gros Béclan, Gueuche, Seyve-Villard, Corbeau, Portugais Bleu, Enfariné, Argant, Poulsard Blanc. Nel 1999, appena un anno dopo la sua istallazione al Domaine, decide di convertire tutta la proprietà in agricoltura biodinamica e nel 2006 elimina del tutto l'utilizzo dello zolfo. La vinificazione avviene tutta in botti di legno da 500 litri. Si utilizzano solo lieviti indigeni durante la fermentazione che dura circa due mesi. I vini poi affinano per un paio di anni in bottiglia. La missione Ganevat è in piena attività oggi: vinificazione di singole parcelle per evidenziare esclusivamente il terroir.

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