Roberto Voerzio all'inizio della sua avventura circa 20 anni fa ha fatto una scelta: Roberto Voerzio tra quantità e qualità ha scelto la qualità ma la scelta che fa sui grappoli è quasi estrema. A maturazione in corso del grappolo sulla pianta, oltre a una prima potatura radicale in cui salva i grappoli migliori, recide in un secondo passaggio, a volte a metà a volte a tre quarti il grappolo tra i migliori che hanno superato la prima selezione. L'obiettivo è quello di concentrare il più possibile, in pochi chicchi, tutti i nustrimenti e il più ampuio ventaglio di espressioni varietale.
Apertis verbis sulle operazioni in cantina in cui non viene utilizzata nessuna sostanza che può modificare le caratteristiche del vino. La fermentazione alcolica dura dai 10 ai 30 giorni e avviene spontaneamente senza inoculo di lieviti.
Al termine della fermentazione malolattica in vasche di acciaio, tutti i vini, tranne il Dolcetto, sono travasati nel legno per il periodo di affinamento. La quantità di solfiti è solitamente inferiore al 50% della quantità permessa dalla legge ed pratica utilizzata esclusivamente durante l’imbottigliamento: questa è l’unica sostanza presente estranea all’uva.
Non avviene filtrazione in nessun vino e la massima espressione dei vini di Roberto, secondo lui avviene solo dopo almeno 5 o 6 anni di affinamento in bottiglia, per poi evolversi lentamente tra i 20 e 30 anni se conservati in condizioni ottimali.