Naked White Heinrich 2021
Naked White è il bianco con cui Gernot Heinrich presenta la sua gamma di vini. Nel corso degli ultimi 5 anni le trasformazioni in azienda sono arrivate ad un punto finale.
La forza e la determinazione applicate da parte della Cantina Heinrich per poter proporre vini completamente "Naked" viene racchiusa in questa bottiglia con precisi elementi: un blend di uve tra cui Pinot Bianco, Chardonnay, Pinot Grigio, Gruner Veltliner, Welschriesling o più precisamente tutti quei vitigni che venivano in passato vinificati in purezza; la macerazione in acciaio per una notte con grappolo intero; l'affinamento per 8 mesi in gradi botti di rovere usate. Imbottigliamento senza aggiunta di solforosa.
Il Welcshriesling seppur aggiunto in quantità minime è un vitigno autoctono che viene coltivato su terreni calcarei di arenaria sulle pendici orientate a Est del Leithaberg (Montagna di Leith).
I vigneti sono coltivati secondo i regolamenti biodinamici di Respekt.
A testa alta e con orgoglio, il Naked White apre le danze con una splendida varietà di frutti verdi-gialli, note erbacee rinfrescanti ed erbe con spezie eteree che culminano in un inaspettato retrogusto salato che non sembra mai finire. Grazie ad una trama tesa di tannini delicati e alla freschezza intrinseca di un velo lievitato, questo vino si distanzia immediatamente dal classico e piace grazie ad una spontanea interpretazione freestyle del vitigno Welschriesling. In effetti un mondo completamente diverso. Attenzione: per il massimo divertimento, agitare prima di versare!
Heinrich
I grandi vini esprimono un senso del luogo e sono in grado di farlo al meglio quando sono radicati in un ambiente biologicamente diverso in cui la vitalità del suolo è intatta e le viti vivono in simbiosi con il complesso ecosistema in cui vivono.
La massima aspirazione di Heinrich è dare alla natura e ai suoi molteplici aspetti una voce attraverso i vini. I modi e i mezzi per raggiungere questo obiettivo sono contrassegnati da molte azioni e decisioni fondamentali che definiscono il corso e riflettono le filosofie etiche e qualitative.
La famiglia Heinrich ha deciso di convertirsi alla viticoltura biodinamica nel 2006, scelta basata sull'obiettivo di rendere i vigneti di proprietà della cantina successivamente più resistenti, più vitali e più eterogenei.
Allo stesso tempo, Heinrich permette ai suoi vini e a sé stessi la libertà di un sempre minore intervento. Indipendentemente dal fatto che tutti i vini sono fermentati spontaneamente e che spesso vengono lasciati sulle bucce per settimane, è soprattutto il tempo che plasma i vini di Heinrich.
A tal fine, i vini rimangono inalterati sulle proprie fecce, per la maggior parte del tempo in botti di legno usate, e sviluppano il proprio spettro unico di aromi nel tempo. C'è la consapevolezza di questi processi naturali, che vengono seguiti con attenzione da vicino, facendo crescere l'idea di produrre vini autentici e veramente genuini.
Prodotti della cantina