6° - 8°C
Servire a:
Tipo di bicchiere
Nomi Brut Nature I Clivi
CLISPRBL
14,00 €
Tasse incluse
La ponca è come chiamano qui il suolo ad impasto di marna ed arenaria stratificatesi in tempi millenari. Su questi suoli crescono le piante di Ribolla Gialla in purezza che danno origine al RBL de I Clivi.
La presa di spuma differisce dai tradizionali metodi charmat o classico in quanto avviene nella prima fermentazione. Le uve pressate fermentano in vasca fino a quando lo zucchero residuo si assesta intorno ai 25g/l, quantità che permette di arrivare a 6/7 atm.
La vasca viene chiusa ermeticamente e la fermentazione prosegue ininterrotta in ambiente chiuso, trattenendo la CO2 nel vino stesso.
La maturazione avviene poi nella vasca stessa per circa 2 mesi ed imbottigliato a pressione costante. I Clivi ricerca qui una purezza di aromi tipici della Ribolla, estremamente fine e caratteristico. Il risultato è assicurato.
Questo, come il resto dei vini de I Clivi, è un vino vero non riproducibile altrove.
Al naso gli aromi varietali della Ribolla balzano tra i toni delicatamente fruttati di bianco. In bocca è asciutto, pulito, dalla bolla elegante e avvolgente acidità. Un sorso continuo, appagante e stregante.
I Clivi
L’amore per il vino nasce in modo inaspettato ai Clivi: Ferdinando, ragioniere, lavora nell’osteria del padre, nella bassa provincia di Treviso, dove un po’ l’ambiente, un po’ le ristrettezze economiche lo spingono ad accettare una proposta di lavoro nel settore dei trasporti in Africa occidentale. Fino a quel momento non si è mai riuscito a farsi coinvolgere dal vino d’osteria, ai tempi lontano dalla ricerca e vicino a un gusto decisamente acre.
Il viaggio in terre lontane gli permette di visitare anche altri paesi e di aprirsi a culture diverse e soprattutto di assaggiare vini importanti e di comprendere che il vino non è solo quello di osteria. A metà anni ’90, dall’Africa, progetta di acquistare una vigna in Friuli, terra natia della moglie, e parte con solo una piccola vigna di due ettari di vecchie viti sul versante sud del Monte Quarin.
Poi arriva Mario, il figlio di Ferdinando che dopo gli studi in Economia a Milano, torna in Friuli e nei ritagli di tempo dal servizio civile, si dedica alle viti: il contatto concreto con la terra dopo anni di studi astratti diventa una sostanza benefica che farà innamorare definitivamente Mario al vino.
Impara le tecniche di vigna, poi si dedica alla cantina. Sono gli anni incui i lieviti selezionati spopolano e i sentori di banana e frutto della passione sono gli aromi selezionati a tutti necessari. Da subito capisce che il vino non va creato a laboratorio, ma aiutato a esprimersi mantenendo la sua integrità. Coltivano Friulano, Malvasia, Verduzzo, Ribolla Gialla. Cominciano a vinificare le uve separatamente e senza chiedere l’aiuto di nessuno hanno da subito buone intuizioni, riducendo i passaggi nella vinificazione, non chiarificano né torchiano. L’intuizione più importante riguarda la pressa: si accorgono che in tanti fanno un ottimo lavoro in vigna e in cantina ma la pressa è spesso troppo invasi che ossidano i mosti e fanno troppa feccia. Acquistano una pressa tedesca e ciò contribuirà a esprimere la loro visione di vino al meglio delle loro possibilità.
Nel 2018 oltre alla crisi economica generale, le vigne sono abbattute dalla peronospora e ciò comporta una perdita enorme sulla produzione ma contemporaneamente ciò lascia, come ogni esperienza negativa, una grande eredità: questo momento difficile sarà l’insegnamento di cosa vogliono ottenere dai loro vini. Leggerezza come valore di levità e non come povertà, freschezza come allontanamento dai vini burrosi e iperconcentrati, moderazione alcolica per seguire la tradizione di queste terre.
Qualcuno li chiamerebbe vini per sottrazione. “Less is more” secondo Mario e Ferdinando Zanusso.
Le uve vengono pressate dopo circa 20 giorni di macerazione. Imbottigliamento senza filtrazioni e chiarificazioni.
Prodotti della cantina