Gibus Les Bottes Rouges 2018
Gibus Les Bottes Rouges 2018
Servire a: 12°-14°C
Tipo di bicchiere

Gibus Les Bottes Rouges 2018

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39,00 €
Tasse incluse

Gibus è una delle cuvee più apprezzate di Jean Baptiste Menigoz, derivante da una vigna eccezionale con viti piantate nel 1956 su ghiaia calcarea. E' esposta a sud, un orientamento ideale che garantisce una maturità ottimale.

I 3 Sensi
Il Trousseau è un vitigno non facilmente addomesticabile: proprio come il cugino Poulsard, tende a "ridursi" presentandosi spesso appena aperto con note animali. Gibus non è diverso. All'apertura il vino è piuttosto ridotto al naso e discreto al palato. Il Gibus è quindi un vino di pazienza: dopo mezz'ora si apre e rivela affascinanti aromi di pepe, spezie con note fruttate di amarena e ribes nero. Il vino ha un'incredibile finezza, freschezza e delicatezza. Con più ossigeno, le note fruttate prendono il sopravvento con una consistenza setosa che ricorda un grande Borgogna.Gibus è quindi un vino profondo, vibrante e commovente. Come un ottimo amico, non ti darà una pacca sulla spalla dal primo secondo, ma sarai conquistato e tornerai da lui. Vinificato in questo modo, il Trousseau non è un'uva alcolica, tannica e acida, ma fine, setosa e ammaliante ...
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Les Bottes Rouges

Les Bottes Rouges

Non c'è niente di predestinato nel produrre vino per Jean Baptiste Menigoz. I suoi discendenti producevano latte, la sua famiglia non ne aveva la cultura. Jean Baptiste intraprende la carriera di insegnante e con il tempo si avvicina al mondo del vino e della sua socializzazione, arrivando a sognare un giorno a berne del proprio. Nel 2000 incrocia la strada di un certo Raphael Monnier, allora professore, oggi attuale vigneron del Domaine Ratapoil, con il quale decide di comprare un fazzoletto di vigna nel territorio di Arbois, che permette ad entrambi di iniziare a vinificare qualche rosso e qualche bianco in modo del tutto convenzionale. Jean Baptiste è ancora distante dalla sensibilità che sta attraversando il mondo del vino nel processo Naturale, ma la sua curiosità lo porta prima ad iscriversi alla facoltà di enologia a Beaune e successivamente a frequentare il proprio stage presso Monsier Stéphane Tissot. Il dado è tratto e nel 2012 nasce il progetto delle Bottes Rouges. Il cammino inizialmente è difficile ma presto arrivano le conferme e gli ettari passano subito da 4,5 a 7, con parcelle di Pinot Noir, Trousseau, Poulsard, Savagnin e Chardonnay. Le etichette si attestano su due linee di vinficazione: una rivolta all'identità del terroir ( Léon, - La Péepé - Tot au Tard - Gibus), l'altra satellite dove vinificazioni , stile e nomi cambiano a seconda delle vendemmie o delle idee che aleggiano in cantina (No Milk Today - Ouf - Mille Feuilles ecc...). La filosofia di vinificazione è semplice e le tecniche ridotte al minimo: i rossi vengono diraspati al 100%, tutti i vini vengono fatti macerare a grappolo intero, lavorati senza solforose, le fermentazioni con lieviti indigeni, le macerazioni lunghe. Non vengono pigiati e non vengono effettuati i rimontaggi, solo una leggera filtrazione finale.

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