Nuits Saint Georges 1er Cru Murgers Cecile Tremblay 2020
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Nuits Saint Georges 1er Cru Murgers Cecile Tremblay 2020
Servire a: 16°-18°C
Tipo di bicchiere

Nuits Saint Georges 1er Cru Murgers Cecile Tremblay 2020

TREVFNBXX
850,00 €
Tasse incluse

Questo è uno dei casi i cui il nome associato al Premier Cru fa percepire appieno in quale tipologia di vigna ci si trova: i Murgers infatti sono i mucchi di pietre e lastroni ricavati dalla terra al momento della piantumazione del terreno. Infatti la composizione è proprio costituita da pietre sparse di argille e limo. Esposizione est pieno questa vigna è influenzata da i venti freschi della combe. Generalmente il Murgers di Cecile Tremblay esprime un frutto succoso e preciso, in particolare in gioventù, con una marcata presenza tannica. Difatti si sviluppa benissimo nell'arco dei 10 anni successivi dove acquisisce complessità e ampiezza aromatica. 

I 3 Sensi
Con aromi sottili e un'elegante sensazione in bocca, questo vino offre un'esperienza di degustazione eccezionale.
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Cecile Tremblay

Cecile Tremblay

Puri, raffinati ede eleganti, sono solo alcuni aggettivi per descrivere i vini di Cecile Tremblay. Consacrata nel giro di poche vendemmie nell'elite dei produttori di Borgogna e addirittura battezzata come l'erede di Madame Leroy da Michel Bettane, Cecile è una ragazza umile, con un parroccio energico e dinamico verso il vino. Gestisce da 10 anni circa 4 ettari tra Nuits Saint Georges e Vosne Romanèe in regime biologico. Cecile, nipote di Edouard Jayer, soprattutto ha un buon senso nella lavorazione della vigna; lavora il terreno con il cavallo quando possibile, utilizza preparati a base di alghe e erbe per rafforzare l'azione del rame, vinifica a grappolo intero e dosa il legno nuovo con estrema eleganza. Il risultato è una precisione esecutiva, sostenuta da un volume intenso ma definito.

Nel 2003 Cécile Tremblay ha deciso di riprendere in mano la gestione delle vigne di proprietà familiare, ereditate dal bisnonno Edouard Jayer ma che, per un lungo periodo, erano state concesse in affitto ad altri produttori. Nel corso dei prossimi anni si aggiungeranno altre parcelle, tra cui una nel Clos Vougeot, allo scadere di altri contratti di affitto.
Le vigne non erano inizialmente in buone condizioni e Cécile ha immediatamente intrapreso con grande caparbietà la via della gestione biologica, con attenzione anche all’approccio biodinamico, nella convinzione che solo donando nuova vitalità ai terreni avrebbe potuto produrre vini all’altezza delle migliori tradizioni borgognone.
In cantina, colpisce la grande cura e attenzione alla vinificazione, anche per il notevole numero di cuvée diverse (11 denominazioni tra Nuits St. Georges, Vosne Romanée, Chambolle Musigny, Morey St. Denis e Gevrey-Chambertin). A seconda delle annate e delle caratteristiche di ciascuna vigna, parte della vinificazione viene effettuata a grappolo intero.
I suoi vini sono netti, precisi, puri, di grade aderenza territoriale, riunendo eleganza e finezza a struttura e complessità. Lo stile classico, rispettoso delle tradizioni locali ma attento alle più moderne tecniche e conoscenze, consiglia di ritardarne l’apertura qualche anno ma, in qualche caso, non esclude una immediata bevibilità.

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