Nel nostro viaggio alla scoperta di nuovi prodotti, oggi vogliamo accompagnarti nel magico mondo del Vermouth, un vino aromatizzato nato dalle sapienti mani di italiani e che, per questo motivo, fa parte da sempre della nostra cultura…Basti pensare che una bottiglia di Vermouth non poteva mai mancare nella credenza dei nostri nonni!
Ecco gli argomenti:
MA COS'E' IL VERMOUTH? E COME VIENE PRODOTTO?
TIPOLOGIA E CLASSIFICAZIONE DEL VERMOUTH
STORIA DEL VERMOUTH
Nonostante il nome possa essere ingannevole, il Vermut è un prodotto nato in Italia. Il merito di questa invenzione spetta infatti ad Antonio Benedetto Carpano. Ma la storia del Vermut inizia in realtà molto tempo prima, pensate che le leggende narrano che Ippocrate fu il primo ad aromatizzare il vino con miele ed erbe. Naturalmente stiamo parlando di un prodotto molto differente da quello che conosciamo ad oggi.
In effetti fu proprio Carpano che, nel 1786, grazie alla sua grande esperienza come erborista, nella sua bottega al centro di Torino, iniziò a sperimentare l’aggiunta di artemisia, erbe, spezie e botaniche al vino Moscato. Il prodotto ebbe subito un grande successo, anche perché riuscì a conquistare le grazie del Re e della famiglia Savoia.
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MA COS'E' IL VERMOUTH? E COME VIENE PRODOTTO?
Il Vermouth è un vino aromatizzato, ma aromatizzato come?
Il primo passo del processo produttivo è creare un’infusione delle erbe, spezie, radici in una soluzione idroalcolica. Naturalmente ogni produttore avrà la sua personale e segreta ricetta. In base alla zona di produzione, solitamente vengono utilizzate botaniche caratteristiche. L’unica costante deve essere la presenza dell’Artemisia, da cui deriva il nome stesso dato che in tedesco la parola Wermut significa proprio “assenzio”.
Una volta terminata questa fase, l’infuso viene mescolato al vino e si aggiusta il tutto con eventuale aggiunta di zucchero.La parte finale della produzione è l’affinamento.
Il vino di partenza deve costituire almeno il 75% della massa totale e può essere sia bianco che rosso.
TIPOLOGIA E CLASSIFICAZIONE DEL VERMOUTH
La classificazione può essere fatta in base al colore e abbiamo quindi vermouth bianchi, rossi, rosati e ambrati. Per quanto riguarda la tipologia “rosso”, per ottenerla si può sia partire da un vino di base rosso sia aggiungere al vino bianco un colorante super naturale, il caramello, che lo caratterizzerà anche con il tipico sentore amarognolo.
Abbiamo poi una differenziazione in base al contenuto zuccherino. Troveremo quindi il vermouth:
- Extra dry se il contenuto di zucchero è inferiore a 30 gr/l
- Dry con contenuto zuccherino minore di 50 gr/l
- Semi-secco con un contenuto compreso tra 50 e 90 gr/l
- Semi-dolce se gli zuccheri sono compresi tra 90 e 130 gr/l
- Dolce, infine, se il contenuto zuccherino supera i 130 gr/l
Per onorare le sue origini il disciplinare ha riconosciuto anche la tipologia Vermouth Superiore che può essere esclusivamente fatto con vino piemontese, così come l’artemisia e le altre botaniche devono avere origini piemontesi o in ogni modo italiane. Il grado alcolico invece deve essere almeno di 17° alc.
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COME CONSUMARE IL VERMOUTH
Per assaporare e scoprire al meglio un buon Vermouth, il nostro consiglio è quello di degustarlo così, “liscio” come si suol dire. Una buona soluzione è anche quella di aggiungere un cubetto di ghiaccio che, oltre a renderlo più fresco e dissetante, sciogliendosi andrà a diluire un pò il Vermouth che risulterà quindi più beverino e gradevole.
Se vuoi aromatizzarlo un po’, ti consigliamo di aggiungere una scorzetta di limone nella versione bianca e una scorzetta di arancia nel rosso. Resterai stupito perchè così facendo il bouquet aromatico si arricchirà moltissimo.
Non possiamo poi non menzionare i tantissimi cocktail che richiedono questo vino aromatizzato nella loro produzione. Stiamo parlando di: Negroni, Manhattan, Martini Dry, Americano…
Se sei ancora alle prime armi con la preparazione dei cocktail, ti consigliamo di seguire la nostra pagina Facebook (Galli Enoteca) o Instagram (@gallienoteca). Troverai un interessantissimo video tutorial per preparare un cocktail che farà sicuramente divertire te e i tuoi amici! E non è finita qui, troverai anche altri video per esercitarti nell’arte della mixology!
TENUTA SAN MARCELLO
Ti abbiamo incuriosito ed ora hai proprio voglia di assaggiare il Vermouth che abbiamo utilizzato nel nostro cocktail? Ecco qualche informazione in più.
In tutto il panorama italiano, anche al di fuori del territorio piemontese, si è ormai diffusa l’usanza di produrre Vermouth. Anche nelle Marche ci sono ad oggi diverse aziende che annoverano questo prodotto nel loro catalogo.
Nel nostro caso parliamo di Tenuta San Marcello, una giovane realtà delle Marche situata nella località nota come San Marcello. Nasce come agriturismo e si dedica alla produzione dei vini locali per garantire un'esperienza a 360° e per portare in tavola il territorio di San Marcello. Situata nella zona di due delle più caratteristiche e pregiate D.O.C., il Verdicchio dei Castelli di Jesi e il Lacrima di Morro d'Alba Superiore, porta avanti un lavoro di valorizzazione i cui frutti sono già visibili nel bicchiere.
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VERMUT GNOUT
Il Vermut bianco di Tenuta San Marcello viene realizzato partendo dalla polpa di travaso del verdicchio. Esso viene lasciato in infusione con erbe aromatiche e spezie per circa 20 giorni. Una parte delle botaniche viene raccolta direttamente nella proprietà aziendale. Dopo l'infusione sosta 2 anni in damigiane di vetro e quando è pronto viene tagliato con un vino proveniente da uve passite per arrivare ai 16% alcolici.
I suoi profumi intensi e carezzevoli riportano all'infanzia. Portano alla mente la macchia mediterranea… Con il finocchio, l'anice, il timo, il mirto, la genziana... Un vero caleidoscopio olfattivo.
In bocca è di gran corpo, tendente al morbido e conquista per l'intensità del volume. Nel lungo finale, leggermente tannico, si fanno più nette la sapidità e mineralità di fondo, con un'ottima persistenza.
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