Valtellina è...

Dici Valtellina e subito ti esce una lacrima sul viso. No, non è per un dolore o un brutto episodio avvenuto, ma più semplicemente per l’emozione ed il fascino che solo lei tra poche regioni al mondo può suscitare. Terra di montagne e panorami mozzafiato, di gente fiera e dedita con sacrificio al lavoro. Terra di agricoltura eroica, terra di tradizione culinarie favolose. Insomma vale veramente la pena immergersi in questo viaggio affascinate!

Rimanendo più strettamente in ambito viticolo, la Valtellina è una delle più affascinanti regioni d'Italia, con un connubio VINO-TERROIR unico al mondo. E’ solo qui infatti che il Nebbiolo, localmente chiamato Chiavennasca, riesce a dare il suo meglio interpretando al massimo le caratteristiche del terroir lombardo. Incastonata tra le immense ed affascinanti Alpi lombarde, la valle si estende lungo il fiume Adda e presenta una serie di terrazze coltivate che si arrampicano sulle pendici delle montagne. Questo sistema di coltivazione è frutto di secoli di tradizione e passione per la viticoltura.

Viticoltura eroica

E’ la pratica agricola che prevede la coltivazione della vite in condizioni particolarmente difficili e svantaggiate come ad esempio pendenze molto accentuate, terreni impervi, climi estremi o altitudini degne di nota. Nel caso della Valtellina possiamo trovare 2500 chilometri di muretti a secco che sorreggono circa 820 ettari vitati distribuiti su pendii molto importanti e rocciosi estesi sul versante retico da ovest a est dal comune di Buglio in Monte fino a Tirano. Questi muretti sono delle vere e proprie opere “artificiali” nel massimo rispetto del territorio montano. Le vigne sono poste ad altitudine diverse, dai 300 fino agli 800 metri sul livello del mare. Mai come in questo caso coltivare la vite e fare un certo tipo di agricoltura significa prendersi cura del paesaggio, perché poi tutti questi muretti hanno bisogno di manutenzione e tutte le varie lavorazioni possono essere effettuate solamente con la manodopera.

Clima

Il clima della Valtellina è unico, con inverni freddi e estati calde e soleggiate, grazie alla protezione delle vette alpine. La varietà di suoli, che spaziano da quelli sabbiosi a quelli più argillosi, contribuisce alla complessità dei vini.

Uve

NEBBIOLO (CHIAVENNASCA): è l'uva regina della regione, utilizzata per produrre i vini rossi più prestigiosi. Il Nebbiolo della Valtellina si distingue per la sua eleganza e complessità, con note di frutta rossa, spezie e un'evidente mineralità. Non mancano poi delle sfumature molti delicate floreali. Si può dire che il Nebbiolo in Valtellina sia a tutti gli effetti un'uva autoctona, forte dell’isolamento e del lungo adattamento tra le montagne. Storicamente il Nebbiolo è a volte accompagnato da una parte di vitigni a bacca rossa meno celebri ma non per questi meno importanti per quanto concerne l’identità territoriale, come ad esempio ROSSOLA, PIGNOLA E BRUGNOLA ognuna con le proprie caratteristiche in termini di apporto di colore, acidità e tannino. Presente, anche se in parte minore anche qualche ettaro di vitigno cosiddetto internazionale come Sauvignon, Chardonnay, Pinot Nero, Merlot e qualche vitigno “resistente” chiamato Piwi.

Denominazioni

La Valtellina è famosa per le sue denominazioni, tra cui:

- VALTELLINA DOC: una denominazione che comprende vini rossi e bianchi, spesso più accessibili ma comunque di ottima qualità

- VALTELLINA SUPERIORE DOCG e le sue sottozone: è la denominazione generica comprendendo vino rosso fermo di buon corpo, eleganza e intensità che affina per alcuni anni in botti di legno e che ha la capacità di maturare a lungo nel tempo. In alcuni casi può essere etichettato con la menzione RISERVA, se sottoposto ad un più lungo invecchiamento, oppure può riportare una delle cinque sottozone presenti in ordine da est ad ovest:

MAROGGIA: la più piccola, più occidentale e forse meno famosa che ospita solamente 25 ettari di terrazzamenti molto ripidi. è caratterizzata da terreni sabbiosi e ghiaiosi che danno vita a vini di buona struttura e profondità. Ricchissima la quota di vigne vecchie che superano i 40 anni, ma non mancano impianti nuovi, grazie all’opera di bonifica di aree abbandonate da parte di alcuni produttori virtuosi.

SASSELLA: la più storica e rinomata area che si estende per oltre 100 ettari vitati ad ovest della città di Sondrio. Il nome prende origine dal Santuario dedicato alla Madonna e dall’alta concentrazione di sassi di roccia madre che si susseguono tra i muretti a secco. I vini di questa zona sono caratterizzati da grande eleganza e piacevole acidità. Ricca la variabilità altimetrica dei vigneti della sottozona, dai 270 ai 600 metri sul livello del mare.

GRUMELLO: in direzione Nord di Sondrio, si estende questa sottozona di ben 80 ettari vitati. Il punto di riferimento è un castello che domina la vallata e da cui prendono vita due settori distinti, riconosciuti entrambi per dar vita a rossi equilibrati e di grande armonia. Anche nel Grumello la variabilità altimetrica, estesa tra i 350 e i 600 metri, è un fattore chiave di esaltazione delle differenze.

INFERNO: questa piccola zona di circa 55 ettari prende probabilmente nome dall’asperità del paesaggio e dalle elevate temperature che raggiunge nel periodo estivo a causa della diretta esposizione al sole di cui beneficia. I grappoli maturano prima e i vini che ne nascono sono decisi e intensi, forse a volte un po’ austeri ma che dandogli il loro tempo sanno regalare immense emozioni.

VALGELLA: la più estesa della Valle con circa 140 ettari di superficie vitata che si estendono tra Chiuro e Teglio. Il nome prende origine dal nome dialettale “Valgel”che indica i piccoli torrenti che caratterizzano la zona. Rispetto alle altre sottozone, la Valgella si distingue per il livello più contenuto di precipitazioni, una maggiore profondità dei terreni, anche se l’ampiezza della zona e le variabilità altimetriche (dai 350 ai 650 metri) arricchiscono di complessità i diversi microterritori. I vini di questa zona sono caratterizzati da grande freschezza e una struttura meno intensa.

SFORZATO DOCG: è il vino rosso più “particolare” della Valtellina. Si tratta di un passito rosso secco che nasce da uve vendemmiate in leggero anticipo e lasciate appassire in appositi “fruttai”, locali secchi e ben ventilati. Tramite questo processo l’uva perde acqua e concentra gli zuccheri e i succhi. Dopo un affinamento di alcuni anni in legno e in bottiglia, lo Sforzato diventa pronto per essere stappato.

Conclusioni

Bere Valtellina alla cieca spesso mette in crisi anche i più navigati degustatori. Un po’ Borgogna, un po’ Rodano, un po’ Piemonte, ma soprattutto tanta sostanza di un territorio quasi unico al mondo. Un territorio capace di regalarci vini divertenti e spensierati, ma allo stesso tempo vini importanti che non sfigurerebbero in mezzo a tanti altri nomi altisonanti di luoghi più sulla bocca di tutti. Non vi resta altro che sperimentare e provare i vini che selezioniamo per voi.

La nostra selezione di vini di Valtellina

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Francesco Fiordoliva

Diviso tra vallesina e costa adriatica, col perenne dubbio di avere vino al posto del sangue nel proprio corpo. Mi sveglio la mattina e penso al vino (oltre che alla moglie). Sommelier AIS e WSET, sempre alla ricerca di nuove cose da assaggiare. Runner nel tempo libero per compensare! Cin!

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