Silvano Follador
C’è un percorso semplice ma ben definito che porta alla nascita di un vino. E questo percorso parte dalla terra. Un terreno è fatto di roccia (minerali) e di suolo (vita microbica e sostanza organica).Due componenti differenti, ma altrettanto importanti. La vite esplora e assorbe i minerali del terreno grazie ai funghi e batteri che vivono nel suolo.
Perché la vite con le proprie radici assorba i minerali del terreno deve trovare un suolo vivo e non reso sterile da diserbi, concimazioni chimiche e trattamenti antiparassitari e anticrittogamici massicci. Per garantire quel rapporto intimo tra pianta e terreno devo mantenere alta la vitalità e fertilità del suolo.
Silvano Follador non usa diserbare, non concima chimicamente e preferisce rame e zolfo per la lotta a peronospora e oidio. In vigna si usa occasionalmente e dove serve humus e compost. In autunno e primavera vengono poste nel terreno il cornoletame con i preparati da cumulo (500P), utilizzati in agricoltura biodinamica, per apportare vita microbica al suolo e stimolare il lavoro e l’approfondimento delle radici. Lasciando i vigneti inerbiti di erbe spontanee.
La vendemmia avviene quando l’uva è dolce, ma ancora croccante. Non troppo matura perché si preserva una giusta ed importante acidità. Quando si raccoglie dell’uva sana e matura al punto giusto, sapendo di aver rispettato la vita del vigneto, si trova anche il coraggio di lasciare che il mosto si trasformi in vino senza alcun intervento esterno.
Sarà davvero difficile se non impossibile riuscire ad ottenere un vino territoriale senza rispettare una fermentazione spontanea. Anche un vino frizzante o spumante che prevede una seconda
fermentazione rimarrà sempre profondamente segnato dal primo processo fermentativo. Voler togliere materia al mosto con decantazioni eccessive, banalizza e deterritorializza il vino risultante.
"Non mi riconosco come naturalista integralista che lascia completamente tutto alla natura e al caso. Desidero guidare il processo naturale intervenendo il meno possibile e solo dove ritengo necessario per garantire il mantenimento nel vino di pulizia, finezza, gradevolezza e gusto senza alterare i suoi naturali equilibri." Silvano Follador