Les Bottes Rouges

Les Bottes Rouges

Non c'è niente di predestinato nel produrre vino per Jean Baptiste Menigoz. I suoi discendenti producevano latte, la sua famiglia non ne aveva la cultura. Jean Baptiste intraprende la carriera di insegnante e con il tempo si avvicina al mondo del vino e della sua socializzazione, arrivando a sognare un giorno a berne del proprio. Nel 2000 incrocia la strada di un certo Raphael Monnier, allora professore, oggi attuale vigneron del Domaine Ratapoil, con il quale decide di comprare un fazzoletto di vigna nel territorio di Arbois, che permette ad entrambi di iniziare a vinificare qualche rosso e qualche bianco in modo del tutto convenzionale. Jean Baptiste è ancora distante dalla sensibilità che sta attraversando il mondo del vino nel processo Naturale, ma la sua curiosità lo porta prima ad iscriversi alla facoltà di enologia a Beaune e successivamente a frequentare il proprio stage presso Monsier Stéphane Tissot. Il dado è tratto e nel 2012 nasce il progetto delle Bottes Rouges. Il cammino inizialmente è difficile ma presto arrivano le conferme e gli ettari passano subito da 4,5 a 7, con parcelle di Pinot Noir, Trousseau, Poulsard, Savagnin e Chardonnay. Le etichette si attestano su due linee di vinficazione: una rivolta all'identità del terroir ( Léon, - La Péepé - Tot au Tard - Gibus), l'altra satellite dove vinificazioni , stile e nomi cambiano a seconda delle vendemmie o delle idee che aleggiano in cantina (No Milk Today - Ouf - Mille Feuilles ecc...). La filosofia di vinificazione è semplice e le tecniche ridotte al minimo: i rossi vengono diraspati al 100%, tutti i vini vengono fatti macerare a grappolo intero, lavorati senza solforose, le fermentazioni con lieviti indigeni, le macerazioni lunghe. Non vengono pigiati e non vengono effettuati i rimontaggi, solo una leggera filtrazione finale.

Prodotti della cantina

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