Pinot Nero

Pinot Noir: uva rossa dal grappolo fitto e dall’acino piccolo che ha reso grandi molti vini nel mondo, in Borgogna in primis. Vinificato anche nel Nuovo Mondo, nelle Americhe, in Italia, soprattutto nel Nord-Est e in Lombardia, un po’ ovunque nel mondo purché ci siano temperature adeguate affinché non lo rendano troppo caldo, annullandone la sua eleganza.


Il P.N. è un vitigno ambizioso ed esigente, pretende moltissimo sia dal viticoltore che dal vinificatore.


Il suo carattere capriccioso è una sfida per i produttori più audaci che con grande dedizione ne sapranno cogliere ed esaltare un ampio ventaglio di emozioni sensoriali senza eguali.

Sensuale, trasparente ma soprattutto di enorme personalità: è uno tra i pochi vitigni al mondo a saper rappresentare con varietà espressiva la geografia; di ogni luogo in cui fonda le sue radici, sarà in grado di esprimere caratteristiche esclusive di quella terra che lo nutre, diverse da luogo a luogo, anche a distanze minime.

Tannini delicati, velluto al palato, frutto dolce di lampone e fragola, naso di viola e finali speziati, il Pinot Noir regala esilaranti sorprese anche dopo lungo affinamento.

Vitigno dalle origini antichissime, frutto di una selezione di piante selvatiche creata dall’uomo più di 2000 anni fa, negli anni la selezione clonale ha fatto si che il 115 sia il clone più coltivato in Borgogna e in Champagne.

È una pianta che germoglia precocemente e ciò lo rende un guerriero con le probabili gelate primaverili che ogni anno colpiscono la Borgogna. Non ama terreni umidi perché facilmente soggetto a peronospora, oidio e marciume, predilige terreni calcarei in climi piuttosto freddi, dove la maturità avviene più lentamente e l’acino può trattenere a sé tutti gli aromi e acidità.

Questi solo alcuni dei motivi che lo rendono tra i più raffinati e seducenti al mondo.

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