Chaptalisation: è lo zuccheraggio, ovvero l'aggiunta di zucchero al mosto prima della fermentaszione, allo scopo di incrementare il grado alcolico del vino. Teoricamente, dovrebbe essere un'operazione tollerata in annate ingenerose; di fatto è una pratica consolidata. Peccato che non ovvi alla carenza di struttura del vino, ma aggiunga solo alcol. In francia è consentito l'uso di mosto concentrato rettificato, come in Italia, oppure di semplice saccarosio. Il nome viene da Jean Antoine Chaptal, che mise a punto questa tecnica.
Classement: i classement sono una mania nella storia del vino francese. Il loro scopo principale è stabilire delle gerarchie e un sistema di valori stabili, soprattutto in una chiave commerciale, legata al prezzo id vendita del vino. Il classement di gran lunga più celebre è quello di Bordeaux, stabilito nel 1855 su richiesta di Napoleone III in vista dell'esposizione universale di Parigi, e riservato agli chateau più noti e quotati. L'unione dei courtier presso la borsa di Bordeaux stilò una classifica sulla base della reputazione delle proprietà e del prezzo medio dei loro vini negli ultimi 200 anni; furono istituite cinque classi di merito, dal premier cru al cinquième cru, limitatamente al cru del Medoc e di Sauternes (con l'eccezione dello Chateau Haut Brion, a Pessac). Nei decenni seguenti furono istituiti dei classement, a Saint Emilion e per i cru Bourgeois e Artisan del Medoc. In Borgogna la classificazione ufficiale di fatto coincide con le appellation controlée del 1935, che hanno sancito legalmente la presenza di grand cru, premier cru e altri climat in appellation village.
Climat: termine legato alla Borgogna, ma usato talvolta anche altrove. Indica il cru cioè il singolo appezzamento di vigneto considerato come entità a sé. Quest'identità può essere microgeografica (legata alla geologia, alla pedologia, al microclima del luogo), storica (in quanto quel vigneto è stato delimitato nel tempo) ma anche vitivinicola (quando il vignaiolo sceglie di isolare quest'identità anche in termini di produzione, dando vita ad un vino fatto solo con uve di quella parcella). La corrispondenza tra vigneto e vino è alla base dei premier e grand cru di Borgogna: in questo caso è addirittura sancita dal riconoscimento di una denominazione d'origine ad HOC.
Courtier: è una figura storica nel mondo del vino francese, in particolare nella compravendita di vino sfuso, incluso quello di lata qualità e di prestigio. Si tratta di un intermediario, di una sorta di sensale, deputato ad agevolare le trattative tra acquirente e venditore, in questo caso tra produttore e rivenditore. A Bordeaux, il courtier ha da secoli una forza tale da influire sulla destinazione dei vini, e di conseguenza anche sul loro prezzo, facendo leva tra domanda e offerta. Furono proprio i primi courtire a gestire il clasement del 1855.
Cru: è un sinonimo di climat, ma è utilizzato in maniera più diffusa in tutta la Francia. Se climat è un termine legato a una superficie viticola molto circoscritta, cru è un vocabolo più ambiguo, perchè può riferirsi ad aree di estenzione molto diversa: il vigneto di pochissimi ettari in Borgogna, così come l'intera superficie di un comune di Champagne o addirittura un'appellation d'origine di dimensioni medio grandi nel Beaujolais.
Cuvée: vocabolo molto usato ma altrettanto ambiguo, poichè ha più significati. 1. A rigore, la cuvée è la quantità di vino contenuta in una vasca (cuve), 2. ma generalmente questo termine è utilizzato per denominare una versione di un vino: che si tratti di un nome di pura fantasia, di una denominazione d'origine, di un vigneto o della definizione di una tipologia (reserve, vieilles vignes, ecc...) ciascuno di questi vini identificabile attraverso un'etichetta che lo rende riconoscibile. 3. Il termine è tuttavia utilizzato in alcuni casi per parlare dell'assemblaggio di vini id provenineza o tipo differente, in questo caso la cuvé e è la miscela di diverse partite di vino.