Le Fole Cantina Giardino 2017
Servire a: 14°-16°C
Tipo di bicchiere

Le Fole Cantina Giardino 2017

GIAVILFXX
Non disponibile
18,50 €
Tasse incluse

Cantina Giardino nasce con un passato di garagista per poi diventare una cantina vera e propria con la coltivazione di circa 7 ettari di terreni vitati e con viti centenarie. La biodiversità e la caratterizzazione del territorio è il frutto di una coltivazione distribuita in diversi comuni dell'Irpinia, così che il vino prodotto ne esalta le caratteristiche tipiche e solamente appartenenti a quello specifico terreno. Questa giovane famiglia ha da sempre puntato alla massima rappresentazione del vino specchio del territorio, sia con un'agricoltura biologica al 100%, sia coin macerazioni spontanee più o meno lunghe da esaltare al meglio il trerroir eil loro lavoro. L'aglianico Le Fole deriva da una vigna con impianto del 1975 di appena un ettaro e mezzo. La fermentazione spontanea con lieviti indigeni prepara il vino per una macerazione in acciaio per circa 40 giorni. Poi l'affinamento per 6 mesi in tini di rovere di slavonia e 6 mesi in acciaio.

I 3 Sensi
Un succo dolce sostenuto da una acidità viva, una sapidità finale che chiude con toni fumè, tannicità ruvida e sgrassante. Un vino di carattere che riesce ad accompagnare qualsiasi cibo sulla tavola.

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Cantina Giardino

Cantina Giardino

Il progetto di Cantina Giardino è nato ufficialmente nel 2003, una storia che coinvolge sei amici che hanno deciso di investire su loro stessi e sul loro territorio: l'Irpinia.
L'Irpinia è un'area che si estende nella parte centro-orientale della Campania, che non ha sbocchi sul mare, in cui il clima invernale  è molto rigido e dove si concentra la più alta presenza di vigne storiche (età superiore ai 50 anni).

Il terremoto ha impoverito questa territorio e lasciato dietro di sé disastri, ma dietro l'evento negativo c'è un lato della medaglia positivo: non si ha avuto modo di scegliere, non si ha avuto tempo di decidere di espiantare molti vecchi vigneti, sostituirli con i nuovi cloni meno rappresentativi o peggio sostituirli con vitigni internazionali più alla moda.

Gli errori politici hanno poi negli ultimi vent’anni cambiato il paesaggio, lanciando direttrici di espianto, inculcando la necessità di innovazione e di ringiovanimento dei vigneti.  Il paesaggio è mutato velocemente ma l’istinto di conservazione di alcuni viticoltori, la loro ritrosia nel seguire quell’andamento, il forte legame con la vigna dei loro genitori o dei loro nonni ha permesso a Cantina Giardinoi, una piccolissima realtà, di dimostrare quanto il vino prodotto da vigne storiche possa raggiungere complessità e caratteristiche uniche.

Le radici di quelle piante scendono in profondità fino a raggiungere la roccia madre, dove una vigna giovane potrà arrivare solo dopo molti anni e sempre che non venga nutrita dai trattamenti chimici. La linfa che percorre quelle tortuose radici, attraversa ogni strato del suolo, nutre quei grappoli portandosi dietro caratteristiche uniche.

Ecco perché la salvaguardia di questo patrimonio è il motore trainante della Cantina Giardino, spinti fino a comprare due ettari del 1930 nel territorio di Montemarano, a prendere in gestione altri e a continuare a comprare le uve da quei viticoltori che meritano tutto il rispetto per aver conservato.

Le uve vengono poi portate in cantina, dove ogni anno, a seconda delle caratteristiche dell’annata subiscono brevi o lunghe macerazioni, in contenitori di legno (per lo più il tradizionale castagno) o orci di terracotta. La solforosa viene aggiunta all’imbottigliamento se necessaria.

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