Graue Freyheit Heinrich 2021
Graue Freyheit Heninrich è un assemblaggio di Pinot bianco, Pinot grigio, Chardonnay e Neuburger. Quest'ultimo vigneto prospera profondamente radicato in scisti cristallini e scisti di quarzo sul Joiser Hackelsberg, sul versante nord-ovest che si affaccia lontano dal Neusiedler See (Lago di Neusiedl).
Il Weissburgunder (Pinot Bianco), cresce invece sulla pietra calcarea sul versante est del Leithaber. Le vigne hanno un'età media di 15-25 anni. Il processo di vinifcazione è identico a tuti gli altri vini di tipologia ambrata della tenuta Heinrich: fermentazione in acciaio con le bucce a contatto con il mosto per circa 15 giorni a cui segue un affinamento in anfora e botti di rovere nuovo per 1 anno e mezzo circa.
Mantiene un grado alcolico relativamente basso, indice di un vino agile e snello seppur intenso nella sua macerazione.
Graue Freyheit è un vino tra il bianco e il rosé. Un vino che si libera dal colore e non si lascia categorizzare. Graue Freyheit è colorato e aromatico. Lontano dal noioso grigio, è come la nebbia mattutina che si alza all'alba in un giorno che promette di essere luminoso e chiaro. Le bacche rosse e la delicatissima spezia del tè nero creano un ponte emozionante tra profondità autunnale e spensieratezza e voglia di vivere primaverili. Compatto e teso con acidità animata, consistenza e mineralità persistente, Graue Freyheit lascia un retrogusto austero con un'impressione fresca. Crea un'entusiasmante simbiosi - potente e sublimemente costante, ma contemporaneamente fluttuante. Per il miglior divertimento, agitare prima di versare!
Heinrich
I grandi vini esprimono un senso del luogo e sono in grado di farlo al meglio quando sono radicati in un ambiente biologicamente diverso in cui la vitalità del suolo è intatta e le viti vivono in simbiosi con il complesso ecosistema in cui vivono.
La massima aspirazione di Heinrich è dare alla natura e ai suoi molteplici aspetti una voce attraverso i vini. I modi e i mezzi per raggiungere questo obiettivo sono contrassegnati da molte azioni e decisioni fondamentali che definiscono il corso e riflettono le filosofie etiche e qualitative.
La famiglia Heinrich ha deciso di convertirsi alla viticoltura biodinamica nel 2006, scelta basata sull'obiettivo di rendere i vigneti di proprietà della cantina successivamente più resistenti, più vitali e più eterogenei.
Allo stesso tempo, Heinrich permette ai suoi vini e a sé stessi la libertà di un sempre minore intervento. Indipendentemente dal fatto che tutti i vini sono fermentati spontaneamente e che spesso vengono lasciati sulle bucce per settimane, è soprattutto il tempo che plasma i vini di Heinrich.
A tal fine, i vini rimangono inalterati sulle proprie fecce, per la maggior parte del tempo in botti di legno usate, e sviluppano il proprio spettro unico di aromi nel tempo. C'è la consapevolezza di questi processi naturali, che vengono seguiti con attenzione da vicino, facendo crescere l'idea di produrre vini autentici e veramente genuini.
Prodotti della cantina