Anjou Haut De La Garde Pierre Bise 2022
Servire a: 12°-14°C
Tipo di bicchiere

Anjou Haut De La Garde Pierre Bise 2022

BISVFANXX
disponibile
22,50 €
Tasse incluse

Claude Papin è un filosofo della vigna. Si sta avvicinando alla viticoltura biologica, ma da sempre i suoi vini fermentano con lieviti indigeni. Affinamento per il 50 % delle uve in barrique, restante in acciaio per questo chenin blanc davvero indispensabile. Lo Chateau Pierre Bise di Claude Papin utilizza un vitigno solo, lo Chenin Blanc, il re incontrastato di questa regione. Dalla sua vinificazione nascono metodi classici, cioè cremant, vini secchi come questo Haute de la Garde, fino a vini dolci o addirittura abboccati. Il loro comune denominatore è la piacevolezza, unita però a una struttura di corpo e mai banale.

I 3 Sensi
Colore giallo dorato, con riflessi quasi aranciati al naso è complesso e ben equilibrato si percepisce un finale quasi dolce e subito seguiti dal il tipico sentore di Botrytis Cinerea. Al palato la struttura del vino è imponente, ricca di note di frutta esotica e miele sostenute da un’ottima freschezza che lo rendono piacevolissimo.Potrete sorprendervi nel trovargli una palapabile profondità tannica a supporto della sua pulita, mielosa ricchezza. Sarete sorpresi all'inizio,ma potrete scoprire che funziona. La parte di botrytis gli garantisce uno sviluppo interessante. Eccellente su pesci nobili.

Pierre Bise

Pierre Bise

Il territorio:

Una priorità di Claude è la ricerca della massima espressione minerale del terroir, che egli insegue con una certosina applicazione in vigna. La sua profonda conoscenza delle teorie del suo vicino Nicolas Joly e del suo amico Jean-Michel Deiss non gli impedisce di crearsene di proprie e di sperimentarle in vigna, con risultati qualitativi che parlano da soli. Quanto alla difesa delle piante, Claude evita gli insetticidi e si affida ad alghe marine, olio di pino e composti organici. Una volta che Claude Papin comincia a spiegarvi la sua ricerca per la « polifonia aromatica » o che « la personalità di un vino è legata alla lentezza dell’evoluzione dei suoi polifenoli », allora capite che state trattando con una mente piuttosto sofisticata. Questo, naturalmente, non significherebbe niente se i vini fossero deludenti, ma il fatto è che Papin produce alcuni dei più grandi Chenin Blanc e Gamay non solo nella Loira, ma in Francia. Un'altra delle convinzioni di Papin, circa lo Chenin è che « una volta era un’uva rossa » - ed egli appartiene a quell’avanguardia francese che macera a fondo le bucce delle uve bianche al fine di estrarne tannini i quali, afferma, aiutano a donare longevità ai vini. Papin è sicuramente il più grande viticoltore nel « Jardin de la France » e la buona notizia è che lui e i suoi figli René e Christophe hanno 54 ettari da lavorare.

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