Chablis Dauvissat 2018
Dal 1931, il Domaine Dauvissat vende vino con la propria etichetta e rimane uno dei grandi tradizionalisti di Chablis. Poiché la torcia è stata trasmessa di generazione in generazione, qui è cambiato poco: le tecniche sono ancora classiche e notevolmente simili a quelle usate da Raveneau.
I vini sono diventati sempre più profondi da quando Vincent Dauvissat si è unito a suo padre, René, negli anni '70. Vincent preferisce l'agricoltura naturale, usando con parsimonia i trattamenti per la vite, se non del tutto. Il frutto viene raccolto a mano e non diraspato; la fermentazione avviene in parte in vasche d'acciaio e parte in legno, e l'invecchiamento avviene in botti da sei a otto anni. Dauvissat ha sempre invecchiato i propri vini in botte, ritenendo che ciò consentisse al vino di respirare durante l'élévage. Come diceva René Dauvissat nel 2002, "La quercia è molto importante per Chablis.La sinergia tra aria e legno aggiunge carattere e aiuta anche ad ammorbidire il vino. Senza la quercia, Chablis sarebbe troppo duro."
Vincent Dauvissat
Quando si affronta il discorso dei Premier Cru a Chablis, si sale vertiginosamente di livello. Per la qualità dei vini, che staccano di gran lunga dai Petit Chablis e dagli Chablis village grazie al suolo Kimmerriggiano (150 milioni di anni fa) su cui poggiano, ma anche per la complessità della classificazione. Oltre ad una netta suddivisione tra la riva destra e la riva sinistra della Serein (l'affluente del fiume Yonne che taglia in due il villaggio di Chablis), si intersecano climat e lieu-dit all'interno dei singoli Premier Cru. La Forest rientra nel premier cru di Montmains, che si estende per ben 118 ettari, portando con se alcune differenti caratteristiche. Vendemmie più ritardate grazie ad un clima fresco e ventilato, e delle marne poco profonde che prendono un colore rosso mattonato, donano al vino una Il Domaine Dauvissat pianta le sue radici attorno agli anni '20 a Chablis, nonostante la sua reputazione arrivi comincia grazie a Renè. Nel 1976 fa il suo ingresso in azienda anche il figlio Vincent che conduce oggi connesso. Oltre ad un approccio organico della vigna ea delle rese molto basse, le tecniche di cantina sono rimaste intatte: pressatura e assestamento del mosto, fermentazione lenta a bassa temperatura in vasche di cemento, dove il vino resta fino a dopo la fermentazione malolattica (circa un anno ), per poi essere trasferito in botti di rovere. Vincent oggi gestisce un patrimonio di vigne quasi unico, con i climi inarrivabili che donano ai vini una trama tesa e acidità che ha reso il timbro dei Dauvissat famosi in tutto il Mondo.
Prodotti della cantina