Cote Du Jura Chardonnay Chamois du Paradis Ganevat 2012
Servire a: 12°-14°C
Tipo di bicchiere

Cote Du Jura Chardonnay Chamois du Paradis Ganevat 2012

GANVFCP12
Non disponibile
53,00 €
Tasse incluse

Parcella piantata nel 1949 è tra le più vecchie e con rese bassisime di quelle gestite dal Domaine Ganevat. Jean Francois ha iniziato da poco tempo la vinificazione di questa cuvée riprendendo la gestione della vigna, situata sul terroir di Grande Teppes che per sua natura è prevalentemente composta da marne bianche. Nella parcella di Chamois au Paradis invece il terreno è un misto di marne rosse e ghiaia. Da qui la vera differenza di intensità e immediatezza. Il vino matura in botti scolme senza alcun intervento e senza aggiunta di solforosa per 2 anni. Durante questo periodo le botti vengono ricolmate (ouillé) per evitare una comleta ossidazione. Viene poi imbottigliato senza chiarifica e filtrazione.

I 3 Sensi
Colore pieno e intenso, un giallo accceso. Bel naso di druypacee, agrumi, torta di mele e spezie con un richiamo anche al ane tostato. Il palato è denso, ampio, intenso con qualche nota di mandorla e nocciolo di pesca. In profondità di distinguono note di pera e un immancabile cuore minerale. Un vino brillante e quilibrato, con un obbiettivo raggiunto di natura selvaggia.

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Ganevat

Domaine Jean Francois Ganevat

Jean Francois Ganevat è un uomo veramente divertente. Una di quelle persone che solo guardandole in volto capisci subito che ti starà simpatico. Del resto è un uomo che ha trovato la sua strada e non vede lora di comunicarla. A costa di farti assaggiare tutte le cuvée (e sono tante) che ha in cantina. La sua formazione vinicola avviene per un decennio presso il famoso Domaine borgognone Jena Marc Morey, dove presumibilmente apprende e individua quello stile che contribuirà a cambiare in parte anche lo stile dello Jura, proiettando la regione verso bianchi di approccio più attuale. Nel 1998 decide di rientrare a casa e di gestire quel patrimonio vinicolo di famiglia che esiste dal 1650 e che suo padre gli lascia in eredità, non smettendo mai di allevare vitigni autoctoni come Petit Béclan, Gros Béclan, Gueuche, Seyve-Villard, Corbeau, Portugais Bleu, Enfariné, Argant, Poulsard Blanc. Nel 1999, appena un anno dopo la sua istallazione al Domaine, decide di convertire tutta la proprietà in agricoltura biodinamica e nel 2006 elimina del tutto l'utilizzo dello zolfo. La vinificazione avviene tutta in botti di legno da 500 litri. Si utilizzano solo lieviti indigeni durante la fermentazione che dura circa due mesi. I vini poi affinano per un paio di anni in bottiglia. La missione Ganevat è in piena attività oggi: vinificazione di singole parcelle per evidenziare esclusivamente il terroir.

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