Cenerina Cascina Val Liberata 2021
Servire a: 14°-16°C
Tipo di bicchiere

Cenerina Cascina Val Liberata 2021

LIBVICEXX
disponibile
14,00 €
Tasse incluse

La Slarina è una varietà antica del Piemonte, specialmente coltivata nel Monferrato alessandrino. In questa zona era conosciuto anche con il nome di “Cenerina”, per via dell' abbondante pruina presente sull’acino che sembra ricoperto di un velo di cenere. La Slarina ha una resa produttiva molto bassa. Infatti nella prima parte del ‘900 la Slarina è quasi scomparsa a favore di vitigni più produttivi come la Barbera e la Bonarda. Infatti c’è un proverbio piemontese che dice: “Slarina poco va nella tina”.

La Slarina è stata inserita nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite solo nel 2007 grazie al lavoro di ricerca svolto da Anna Schneider e Stefano Raimondi del CNR della facoltà Agraria dell’Università di Torino.

Cenerina è un rosso costituito esclusivamente da uve Slarina coltivate secondo il metodo biodinamico. La vigna è impiantata ad un'altitudine di 300-400 metri slm su un suolo in prevalenza costituito da argilla e calcare.

La fermentazione è condotta da soli lieviti indigeni in serbatoi di acciaio e l'affinamento, invece, ha una durata di 11 mesi ed avviene in contenitori di cemento.

I 3 Sensi
Di buona struttura e con un buon tannino, Cenerina si caratterizza per un profilo aromatico che ricorda le spezie ma anche fiori e piccoli frutti rossi.

Cascina Val Liberata - Maurizio Caffer - Murisengo

cantina cascina val liberata

Cascina Val Liberata è un azienda agricola biologica e biodinamica nata nel 2014 con Deirdre O’Brien e Maurizio Caffer a Villamiroglio, sulle colline del Basso Monferrato in Piemonte. La cascina si trova in una valle isolata e immersa nel verde di prati e boschi e priva di campi coltivati con agricoltura convenzionale. Dei circa 10 ettari aziendali, 3,5 sono dedicati al vigneto. Il vigneto è l'attività principale anche se ci sono anche altre colture come orticole, noci e prati.

Le vigne si trovano a Villamiroglio e a Odalengo Grande (un comune limitrofo). Le varietà coltivate sono tre: Slarina (1,5 ettari), Nebbiolo (1,5 ettari) e Grignolino (0.5 ettari). I filari sono coltivati a controspalliera/giropoggio e si utilizzano principalmente pali di castagno e di acacia per ridurre al minimo il rischio idrogeologico.

Per migliorare la vitalità del suolo si segue il calendario biodinamico e si interviene usando preparati biondinamici. Vengono utilizzati decotti vegetali per ridurre le quantità di rame che solitamente viene scelto per la prevenzione contro la peronospora. Per l’oidio, invece, ci si avvale dello zolfo in polvere di miniera (che non deriva dal petrolio) misto con bentonite (un tipo di argilla) e litotamnio (polvere calcarea naturale di origine marina). In autunno viene seminato il sovescio e poi in primavera viene fatto un compostaggio di superficie per aumentare la fertilità del suolo.

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