Verdicchio Capovolto La Marca Di San Michele 2022
Servire a: 10°-12°C
Tipo di bicchiere

Verdicchio Capovolto La Marca Di San Michele 2022

MSMVICAXX
disponibile
15,00 €
Tasse incluse

La Contrada di San Michele è una terra di confine e chiunque abbia avuto la possibilità di passeggiare attraverso le sue vigne e le sue strade bianche può sentire quanto questo sia intimamente legato al suo vino, il Verdicchio. Vigneti ben adattati ad un microclima temperato, unico nella zona ed un paesaggio fatto di dolci colline tra le montagne degli Appennini e il Mare Adriatico. Sembra che i monaci camaldolesi furono i primi ad iniziare qui la viticultura già nel 1186 in un eremo vicino all'attuale chiesa del borgo e “terre vignate” sono accertate già nel 1471 nel catasto del Massaccio (l'antico nome di Cupra Montana). I vini dei vigneti che circondano questo piccolo borgo possono vantarsi della denominazione di origine controllata (DOC e DOCG) oltre a quella di Classico che la accertano come la zona di più antica produzione.

I 3 Sensi
Colore pulito e trasparente, con riflessi verdi.profumo un vino che sa corteggiare, inizialmente salta note fiorite, fiori delicati, bianchi, eleganti, in un secondo momento escono le sue note vegetali e salmastre, che con grazia conferiscono a questo vino personalità e complessità.gusto profondo, sapido, ma si concede dopo un po' che si è aperto. Inizialmente è rotondo e avvolgente e solo dopo poco  si svela tutta la sua mineralità. Persistente, asciutto, limpido e assolutamente piacevole. abbinamenti:qualsiasi abbinamento di pesce, sia crudo che cotto, sia primi che secondi anche più ricchi. Il capovolto si sposa perfettamente con lo Staccafisso.

La Marca Di San Michele

La Marca Di San Michele Cantina

La nostra è la storia di tanti, è la storia di Calzinaz che declamava: “Mio nonno fava i mattoni, mio babbo fava i mattoni, fazzo i mattoni anche me... ma la casa mia dov'è?”.

I nostri nonni facevano vino, i nostri padri non avevano altra scelta che quella di aiutare a fare il vino, prima di intraprendere un’altra strada, la loro, e noi, i figli, noi non abbiamo aiutato nessuno a fare il vino, abbiamo preso direttamente un’altra strada, verso le città. Poi siamo ritornati a fare il vino. Innamorati e curiosi della città, ma vogliosi di unirla alla bellezza di questa Marca. Si dice che il vento faccia il suo giro e così la vite, ma non è un giro di vite il nostro.

Lavoriamo con due vitigni che qui sono nati e qui affondano le loro radici: il Verdicchio, che seduto su queste colline si fa ombra con la montagna, mentre allunga i piedi verso il mare, e il Montepulciano. Cerchiamo di rispettare la terra, seguiamo i suoi cicli naturali cercando di curare i suoi malumori, senza però propinarle intrugli chimici o pesticidi.

Facciamo tanto a mano, anche se la zappa non è sempre poetica. Non maltrattiamo i nostri amici quando ci aiutano, in cantina abbiamo appena cominciato a vestire i panni di Panoramix giocando con i lieviti naturali e riducendo il contenuto di solforosa, ma senza voler sfidare ciecamente la sorte. Il nostro obiettivo è quello di produrre un vino in cui queste terre si riconoscano e noi riconosciamo loro, che sia digeribile e facilmente abbinabile.

Ci piace fare il vino, ma più di tutto ci piace berlo e berlo in compagnia di amici, ancor meglio se viziati da musica, fumetti e fotografia o solamente da grasse risate. Non vediamo il vino come fine ultimo, ma piuttosto come mezzo che ci ha sempre permesso di realizzare anche altro.
In fondo, è solo vino quello che facciamo.

Coltiviamo in modo naturale solo uve verdicchio di nostra proprietà su un suolo calcareo argilloso in collina a 350/400 mt sul livello del mare in contrada San Michele. I vigneti di verdicchio sono classificati nella tipologia DOC, Classico Superiore.
La potatura a guyot, così come la stralciatura, la scacchiatura e la sfemminellatura sono fatte manualmente.
Come concime utiliziamo solamente un sovescio di favino e per i trattamenti contro oidio e peronospera zolfo puro (da miniera e non derivato del petrolio) e rame (non di sintesi) in dosi minime.
La poltiglia bordolese a fine stagione.
Non usiamo antibotritici e la lavorazione meccanica sottofila sostituisce i disseccanti.
La raccolta delle uve è fatta rigorosamente a mano e in cassette con una resa media del vigneto di 70 ql/ha.

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